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Incontro con l'Arcivescovo di Torino

  • Immagine del redattore: scuolafoscolo
    scuolafoscolo
  • 4 feb 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

La mattina di giovedì 4 febbraio Monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo della diocesi di Torino, nell'ambito di un ciclo di visite alle scuola della città ha incontrato gli alunni e il personale della Scuola media Statale “Ugo Foscolo” .

L'incontro non ha avuto carattere confessionale, e si è svolto come un dialogo informale con gli studenti sui temi dell'amicizia, dell'accoglienza e della ricchezza offerta dalla multiculturalità verso cui si avvia la scuola di oggi e di domani.

L'arcivescovo ha sottolineato l'importanza del contributo dei ragazzi per rendere bella la scuola, e di sentirsi “squadra”, dove il bene comune è più importante del bene individuale.

Egli ha inoltre ricordato la propria giovinezza e l'importanza che i viaggi hanno avuto nella sua formazione personale, e ha suggerito ai ragazzi di viaggiare, conoscere il mondo, le altre culture ed il loro desiderio di pace, rievocando in particolare la propria esperienza a Gaza, terra di conflitti insoluti.

Citando papa Giovanni Paolo II, Monsignor Nosiglia ha sottolineato la necessità di imparare, fin da ragazzi, a essere “costruttori di ponti e non di muri”, alludendo al muro di Betlemme e alla costruzione di muri (non solo fisici) eretti recentemente nei confronti dei rifugiati siriani in Europa, testimonianze a suo avviso dell'arrivismo e dell'egoismo che caratterizzano parte della società odierna. Egli ha infine auspicato la creazione di ponti di amicizia, rispetto, attenzione nei confronti delle altre culture, in un'ottica capace di superare le divisioni religiose, culturali e per il bene comune.

Infine ha risposto alle domande di alcuni allievi della scuola sulla propria vocazione, sulle proprie attività sociali e sulla crisi del cattolicesimo presso le nuove generazioni, a cui l'arcivescovo ha risposto sottolineando la libertà di scelta personale rispetto alla religione e invitando i ragazzi a porsi domande, senza accettare dogmaticamente e acriticamente una religiosità imposta dalla tradizione, e affrontando un percorso consapevole e introspettivo capace di giungere a un'adesione confessionale sincera e sentita.

L'incontro si è concluso con l'offerta di alcuni regali da parte degli studenti.


 
 
 

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