A teatro con Pirandello
- scuolafoscolo
- 17 mar 2016
- Tempo di lettura: 3 min
Giovedì 17 marzo le classi 3ª G e 3a D hanno assistito allo spettacolo teatrale "Così è (se vi pare)" di Luigi Pirandello, messo in scena dalla compagnia "I guitti" presso l'oratorio dei salesiani in Crocetta.
Ecco le recensioni dei ragazzi:
"Giovedì 17 marzo 2016, la classe 3^G, accompagnata dalla professoressa Cordara e dalla professoressa Grometto, presso l’oratorio Salesiano Don Bosco, ha assistito allo spettacolo “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello.
Precedentemente la classe aveva letto il testo originale.
La maggioranza di noi ha apprezzato la messa in scena del dramma esistenziale, argomento così caro a Pirandello.
La tanto attesa verità non si palesa lasciando i protagonisti, come noi del resto, in preda a dubbi e opinioni personali.
Complimenti agli attori che hanno interpretato, con molta bravura, un testo di così non facile lettura.
Gli alunni della 3ªG"
"Chi pensa che la verità esista, ha sbagliato completamente strada. O meglio, non sarà un grande amico del signor Laudisi, uno dei personaggi dello spettacolo “Così è se vi pare”, messo in scena la mattina di giovedì 17 marzo 2016.
La compagnia de “I Guitti” ha colto in pieno l’essenza del dramma pirandelliano, che ha confuso e scosso i giovani ragazzi che hanno assistito alla moderna rappresentazione.
Pirandello, autore del primo Novecento, avrebbe sicuramente apprezzato la chiara interpretazione dell’opera teatrale, la quale era stata scritta da lui stesso con l’intento di rompere il muro immaginario tra gli attori e il loro pubblico, in questo caso composto da giovani ascoltatori.
Il dramma, infatti, ha sconvolto i ragazzi che sono stati coinvolti nella triste storia della signora Frola e del signor Ponza.
La prima, una donna sola, si reca per sfogarsi a casa del Prefetto, dove si trova anche il signor Laudisi. La stessa cosa fa il signor Ponza, genero della vecchia signora, il quale è fermamente convinto che la suocera sia pazza da quando è morta sua figlia Lina e che stia andando a raccontare falsità in giro. Ma il filo conduttore viene rotto quando la vecchia torna e dice al Prefetto di scusare il genero, il quale crede che la moglie Lina sia morta e che si sia risposato. A questo punto dopo telefonate anonime e frequenti visite dei due, il Prefetto è abbastanza confuso e Laudisi decide di andare a fondo e di finirla con questa storia. Finalmente quindi, dopo tanto tempo, la Frola e Ponza si rincontrano e hanno una lite. A decidere, nel gran finale, chi ha ragione, compare Lina (o Giulia) che si rivela un fantasma e che con la sua calma voce della verità pronuncia queste parole:
“Io sono la figlia della signora Frola e la seconda moglie del signor Ponza. Per me, io sono colei che mi si crede, io sono colei che mi si crede…”
Il signor Laudisi, perciò, con la prova in mano, dichiara l’idea pirandelliana che sostiene che la verità non può essere scoperta perché non esiste. Entrambi, il signor Ponza e la signora Frola, sono pazzi e allo stesso tempo normali.
Alla fine dello spettacolo, ambientato nella scenografia della città distrutta, ideata dal regista della compagnia Luca Micheletti, il teatro è quasi venuto giù per gli applausi.
Lo spettacolo è stato molto gradito, soprattutto per il finale a sorpresa, indeciso e inquietante. Come dice il titolo dell’opera teatrale, la verità è singolare e diversa per ognuno di noi. Ogni verità è personale, quindi, nel suo proprio significato. Nessuno potrà mai comprendere gli altri perché saranno sempre oscurati da una maschera differente. Ma tutti potranno comprendere la tristezza della contorta vicenda teatrale pirandelliana.
Uno spettacolo da ammirare in tutta la sua drammaticità.
Costanza Magini, 3ª D"

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